Eccoci, espatriati!

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venerdì 27 marzo 2015

E la varicella è di nuovo di casa...

Ore 6.50am, maledico la primavera e la sua luce mattutina.
Il Nano:" Mamma, papà, è mattina! Si può giocare!"
E così dicendo zompetta giù dal letto per zompettare fino in camera sua e tornare facendo zompettare un dinosauro di pezza sulla mia faccia.
La Nanetta ha la varicella, tanta varicella, tantissima varicella. Io continuo a non sapere se l'ho fatta. Secondo la memoria di mia mamma una volta ho fatto il morbillo, una la varicella, una nulla e una volta mi sono punta con le ortiche. La memoria di mio papà invece è più affidabile, lui semplicemente non ricorda. Si ricorda un trattamento completo al talco mentolato, forse per le ortiche!

Mentre prego, faccio fioretti e accendo ceri nella speranza di resistere ad un secondo attacco virale (dopo quello del Nano), la Nana in cerca di coccole mattutine sfrega la sua dolce faccina piena di bolle sulla mia liscia ma con le occhiaie.
Alle 8.30 arriva il Monsieur-riparo-ogni-cosa ad aggiustarci una serranda, ha già riparato serrature, l'impianto elettrico, rubinetti, finestre e scarichi. Confesso di essere stata molto tentata di chiedergli di riparare anche il furgoncino del Nano da lui rotto in una crisi di nervi, seguita da nuova crisi di nervi nell'accorgersi di averlo rotto.
Lui arriva, io sono ancora con le occhiaie e i pantaloni del pigiama. Mi sono giusto imposta di indossare il reggiseno e legare i capelli per tempo. Quando non puoi fare tutto subito bisogna avere delle priorità.
Legare i capelli è una delle mie priorità. Lo faccio in automatico appena sveglia, come se domare a suon di forcine quell'ammasso di ricci messi in piega dal cuscino bastasse a rendermi presentabile agli occhi del Ricercatore. Borsoni della spesa sotto gli occhi? Due forcine. Colorito grigiastro? Due forcine. Solchi del cuscino sul viso (o saranno rughe?)? Due forcine.
La Nanetta, una via di mezzo tra la Pimpa e una trota salmonata, prude tutta. Nell'arco della giornata arriverà a strusciarsi come un orso su un albero per grattarsi. Il mio braccio è il tronco, il suo sedere pieno di piccoli Zoster pruriginosi è l'orso. L'abbiamo anche trovata a sculettare seduta sul seggiolone intenta a godersi una bella grattata senza pannolino! Fa pena ma lo ammetto: mi sforzo di non ridere quando la vedo.
Il Monsieur ha finito il suo lavoro, la tapparella funziona e il balcone su cui ha lavorato fa schifo. Faccio finta di non vederlo. Cerco di ignorare lo sporco che mi chiama per tutta la mattina, dopo pranzo scatta la follia. Mi dico "passo solo l'aspirapolvere" e poi la follia degenera, si impossessa di te. Il demone della pulizia ti seduce e ti ritrovi con una Nana marsupiata sulla schiena a passare aspirapolvere e straccio sul balcone, in tutta la casa e lucidare i bagni... in culo a tutte le appassionate di mamma-fit! Fare la giocoliera tra secchi, stracci e bambini sospesi addosso è uno stile di vita, non un passatempo per uscire e chiacchierare con altre mamme facendo finta di prendersi cura del tuo fisico per sentirti meno in colpa!
Nel tentativo di distrarre la mia Pimpa-salmonata la porto a fare due passi con il passeggino. Ad una strettoia sul marciapiede incrocio una mamma con passeggino gemellare. Mi guarda e mi sorride. Guarda la Pimpa-salmonata, mi riguarda con aria schifata e mi cede il passo spostando il passeggino e i suoi inquilini in strada preferendo il rischio delle macchine sfreccianti al rischio di vederli trasformati in Pimpe. Opinabile.
Dopo un'ora di passeggiata senza meta si addormenta. Mi godo un quarto d'ora di lettura seduta nella panchina più remota del giardinetto con la Pimpa-salmonata rigorosamente girata verso il muro.
Rientrate a casa le tolgo il pannolino nel tentativo di darle sollievo e lei mi ripaga allagando il salotto appena pulito. Non contenta, in preda a quell'istinto materno suicida e autolesionista persisto nel tenerla in braccio sprovvista di assorbi pipì, che il mio pile assorbirà meglio di qualsiasi Pampers baby dry!

La sera, dopo aver infilato per sbaglio il ciuccio in bocca al Ricercatore e non alla Nanetta tra le sue braccia mi convinco che non è la giornata giusta per smettere di mangiare cioccolata. Un budino ricoperto di panna montata è proprio quello che mi merito!

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